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domenica 15 settembre 2013

Anno 2013-2014: si riparte!

Con questa meditazione abbiamo aperto le riunioni del nuovo anno ecclesiastico del Gruppo Giovani. Il prossimo appuntamento "ufficiale" sarà domenica 13 ottobre... ma ci vedremo anche prima! Se vuoi saperne di più contattaci al nostro indirizzo email! Buona lettura!

«Allora il re dirà a quelli della sua destra: “Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?” E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, lo avete fatto a me”.» (Matteo 25: 34-40).

giovedì 23 maggio 2013

Riunione di maggio

Questa è la meditazione che ha introdotto la riunione del Gruppo Giovani Fgei di Trieste di ieri, mercoledì 22 maggio 2013. Finalmente riuniti in un buon numero, abbiamo potuto riflettere e lavorare insieme anche - e soprattutto - in vista del Culto giovani del Friuli Venezia Giulia. Buona lettura!

Or Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò». Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»” (Giovanni 20: 24-29).

Prosegue QUI nel blog di Stefano!

lunedì 17 dicembre 2012

Il tempo dell'attesa

Sabato 15 dicembre si è tenuta la consueta riunione del Gruppo Giovani alla quale ha partecipato anche una folta delegazione del Progetto Ruah, che siamo stati felici di accogliere trascorrendo insieme una serata allegra e fraterna. Qui di seguito condividiamo la meditazione dell'incontro.

HO PAZIENTEMENTE ASPETTATO IL SIGNORE, ED EGLI SI E’ CHINATO SU DI ME E HA ASCOLTATO IL MIO GRIDO. MI HA TRATTO FUORI DA UNA FOSSA DI PERDIZIONE, DAL PANTANO FANGOSO; HA FATTO POSARE I MIEI PIEDI SULLA ROCCIA, HA RESO SICURI I MIEI PASSI” (SALMO 40: 1-2).

Aspettare è molto più difficile che andare avanti. Aspettare richiede pazienza, e la pazienza è una rara virtù. E’ bello sapere che Dio costruisce le mura attorno al Suo popolo, ma questo se consideriamo le mura dal punto di vista della protezione. Però, quando un muro comincia a crescere tanto che impedisce la visione di tutto ciò che sta dall’altra parte, il cuore comincia ad immaginare se un giorno riuscirà ad uscirne fuori di quel circolo stretto di influenza e servitù in cui è costretto a rimanere. E’ difficile “farsi notare nel suo piccolo”. Ma Dio ha un proposito in tutti gli ostacoli.

Nel Salmo 37: 23-24 si legge: “I passi dell’onesto son guidati dal Signore; Egli gradisce le sue vie. Se cade, non è però abbattuto, perché il Signore lo sostiene prendendolo per mano”. Ma il Signore guida non soltanto i passi dall’uomo, ma SOPRATTUTTO le sue “fermate”. Questa era una nota che George Muller (evangelista tedesco) aveva a fianco al verso nella sua Bibbia. L’uomo che apre una strada attraverso le mura di Dio, farà un grosso errore.

Un principio vitale di orientamento è che, il credente non si allontani mai del posto dove Dio l’ha messo, finché la colonna di nuvola nera non si muova e svanisca. Quando impariamo ad aspettare sempre il consiglio del Signore in ogni cosa, diventiamo forti, avremo la forza che ci condurrà ad un passo sempre più equilibrato e costante sulla camminata della nostra vita.

Aspettiamo allora vigilanti il consiglio del nostro Signore. Secondo voi, una persona costretta ad stare ferma, mentre tutti gli altri sono in movimento, la sua esistenza è da considerarsi un fallimento? Assolutamente NO! La vittoria deve essere ottenuta ANCHE quando siamo fermi, in un’attesa tranquilla e serena. Questo è, molte volte, più difficile che correre nei giorni in cui possiamo essere attivi e che possiamo prendere le decisioni che ci riguardino.

Ci vuole maggiore eroismo ad stare lì ad aspettare, senza perdere l’animo o la speranza, sottomettersi alla volontà di Dio, lasciare agli altri l’azione e i loro onori, rimanere calmo e fiducioso, rallegrandosi sempre nella fede e fiducia del nostro Signore.

(COWMAN, Lettie - MANANCIAIS DO DESERTO, Meditazione del giorno 16 agosto, pagina 190)

venerdì 16 novembre 2012

Seconda riunione dell'anno: la meditazione

Sabato scorso, si è tenuta la seconda riunione dell'anno del Gruppo Giovani Fgei delle chiese Metodista e Valdese di Trieste. Condividiamo di seguito la breve meditazione che ha introdotto l’incontro.

SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci. Dove potrei andarmene lontano dal tuo Spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? Se salgo in cielo tu vi sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là. Se prendo le ali dell'alba e vado ad abitare all'estremità del mare, anche là mi condurrà la tua mano e mi afferrerà la tua destra. Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me», le tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali. Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene” (Salmo 139: 1-14).

Continua qui: Il volto dell'amore.

lunedì 8 ottobre 2012

Anno 2012-2013: si riparte!

Le riunioni del Gruppo Giovani di Trieste sono ricominciate! Anche quest'anno con tanti temi e buoni propositi in programma. Condividiamo QUI la breve meditazione fatta in apertura del primo incontro.

«Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito Giovanni e avevano seguito Gesù. Egli per primo trovò suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” (che, tradotto, vuol dire Cristo); e lo condusse da Gesù. Gesù lo guardò e disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa” (che si traduce “Pietro”). Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: “Seguimi”. Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe”. Natanaele gli disse: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?” Filippo gli rispose: “Vieni a vedere”. Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: “Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode”. Natanaele gli chiese: “Da che cosa mi conosci?” Gesù gli rispose: “Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto”. Natanaele gli rispose: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele”» (Giovanni 1: 40-49).

domenica 5 febbraio 2012

Stefano Bertuzzi e i suoi... Consigli: (Non) sentirsi all'altezza

Una riflessione tratta dal blog di Stefano (clicca sul link per andare all'originale).

Buona lettura!

(Non) sentirsi all'altezza: Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. (Matteo 6: 25-33)

sabato 19 novembre 2011

Meditazione del 18 novembre

Ecco la meditazione che ha aperto l'incontro di ieri sera del Gruppo Giovani. Buona lettura!

Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Si fortifichino le vostre mani, o voi che udite, in questi giorni, queste parole dalla bocca dei profeti, nel giorno in cui viene fondata la casa del SIGNORE, per la ricostruzione del tempio. Prima di questi giorni non c'era salario per il lavoro dell'uomo, né salario per il lavoro delle bestie; non c'era nessuna sicurezza per quelli che andavano e venivano, a motivo del nemico; e io mettevo gli uni contro gli altri. Ma ora io non sono più per il rimanente di questo popolo com'ero nei tempi passati», dice il SIGNORE degli eserciti. «Infatti, ci sarà un seme di pace: la vite porterà il suo frutto, il suolo darà i suoi prodotti e i cieli daranno la loro rugiada; darò a questo popolo superstite il possesso di tutte queste cose. Così come siete stati una maledizione fra le nazioni, così, o casa di Giuda e casa d'Israele, io vi salverò e sarete una benedizione. Non temete! Si fortifichino le vostre mani!» (Zaccaria 8: 9-13)

Dico la verità in Cristo, non mento - poiché la mia coscienza me lo conferma per mezzo dello Spirito Santo - ho una grande tristezza e una sofferenza continua nel mio cuore; perché io stesso vorrei essere anatema, separato da Cristo, per amore dei miei fratelli, miei parenti secondo la carne, cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen! (Romani 9: 1-5)

Preghiamo:

Signore, ringraziamo e benediciamo la Tua parola, fonte di continua di ispirazione nella vita di ogni giorno, all’interno delle nostre comunità così come nel mondo. Oggi ci ricordi la tua grandezza e la tua onnipotenza. Ti mostri come un Padre capace di usare severità contro i suoi figli, così come di concedere loro la pace nel momento del bisogno. Ma spetta anche e soprattutto a noi coltivare quel seme di pace e di giustizia, con spirito fraterno e costruttivo, nella comunione con il nostro prossimo e nell’aiuto continuo e perseverante verso chi ne ha bisogno. Così facendo, Signore, Tu benedirai il nostro operato concedendoci la forza di proseguire nella costruzione del Tuo regno. Padre onnipotente, ciò che chiedi non è facile: l’attualità delle parole di Paolo ci fa pienamente comprendere la difficoltà del seguirti con tutto il corpo e lo spirito. Il mondo ci attrae in continuazione, distraendoci da te, ci riempie di richieste alle quali ci sentiamo in dovere di rispondere; e così spesso tralasciando la voce del Tuo spirito che urla nei nostri cuori. Signore, dacci orecchie pronte e mente libera per udire il Tuo richiamo e concedici la forza affinché possiamo seguire le Tue indicazioni anche e soprattutto quando siamo in mezzo al mondo: Tu ci chiami a migliorarlo con la nostra opera: fa che possiamo farlo nella Tua Parola, per Gesù Cristo, Benedetto in Eterno. Padre onnipotente, Ti ringraziamo ancora per averci riunito qui a discutere, progettare e programmare azioni concrete per il Tuo regno; e Ti ringraziamo per questo abbondante cibo e per i momenti felici e costruttivi che vivremo questa sera.
Grazie,
Amen!

lunedì 26 settembre 2011

Un altro post dal sito di Stefano e... un sentito augurio

Nel condividere una riflessione che ho scritto sul mio blog (la trovate in fondo al post) vi comunico che non sono più il coordinatore del gruppo giovani, del quale tuttavia continuerò a seguire gli aspetti legati alla diffusione dei nostri contenuti attraverso il blog ed i social network (in sostanza continuerò a fare il blog-master). Auguro alla nuova coordinatrice Elisa e ai due nuovi vice-coordinatori Piergiovanni e Viola di spendere fruttuosamente i loro talenti in questo nuovo incarico che sarà sicuramente ricco di cose tante belle cose. Che il Signore sia sempre al vostro fianco!

Stefano

Stefano Bertuzzi e i suoi... Consigli: Alcune riflessioni su Esodo 16: Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del sec...

sabato 17 settembre 2011

Prima riunione del nuovo anno: la meditazione

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua. In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell' uomo venire nel suo regno».

Matteo 16: 24-28

«Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del SIGNORE è spuntata sopra di te! Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su di te sorge il SIGNORE e la sua gloria appare su di te. Le nazioni cammineranno alla tua luce, i re allo splendore della tua aurora. Alza gli occhi e guardati attorno; tutti si radunano e vengono da te; i tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e si allargherà, poiché l' abbondanza del mare si volgerà verso di te, la ricchezza delle nazioni verrà da te».

Isaia 60: 1-5

Questi versetti hanno introdotto la prima riunione del nuovo anno (16 settembre) del gruppo giovani. Alla lettura di essi è seguita una breve preghiera che riportiamo qui di seguito:

Signore, Ti ringraziamo per aver permesso nuovamente che ci riunissimo nel Tuo nome e secondo la Tua parola per iniziare un nuovo anno di studio, lavoro e meditazione. Rispetto a qualche mese fa si vedono già nel nostro gruppo alcuni segni di cambiamento: alcuni fratelli e sorelle che ahimè mancano, altri che forse si uniranno a noi. Ma ciò che resta, forte è immutabile, è la Tua parola: sostegno delle nostre opere, consolazione nelle tribolazioni, guida sicura delle nostre vite.
Padre, ti chiediamo con convinzione di continuare ad illuminare il nostro cammino: tante sono le sfide che ci troveremo ad affrontare in questo anno e maggiori saranno gli obiettivi che ci porremo, maggiore sarà il bisogno del Tuo aiuto per raggiungerli. Ma Te lo chiediamo con il cuore sereno, certi che quando busseremo alle tue porte Tu risponderai. Per questo ti preghiamo di stare particolarmente accanto a coloro che avranno compiti di responsabilità e guida di questo gruppo, così come a tutti coloro che utilizzano i loro talenti nel migliore dei modi all’interno della Tua chiesa.
Signore, Ti ringraziamo per i momenti felici che passeremo insieme e per questo cibo che abbiamo la fortuna di condividere fraternamente. Aiutaci a far sì che sempre più fratelli e sorelle possano unirsi in comunione nel Tuo nome.
Grazie,
amen!