lunedì 17 dicembre 2012

Il tempo dell'attesa

Sabato 15 dicembre si è tenuta la consueta riunione del Gruppo Giovani alla quale ha partecipato anche una folta delegazione del Progetto Ruah, che siamo stati felici di accogliere trascorrendo insieme una serata allegra e fraterna. Qui di seguito condividiamo la meditazione dell'incontro.

HO PAZIENTEMENTE ASPETTATO IL SIGNORE, ED EGLI SI E’ CHINATO SU DI ME E HA ASCOLTATO IL MIO GRIDO. MI HA TRATTO FUORI DA UNA FOSSA DI PERDIZIONE, DAL PANTANO FANGOSO; HA FATTO POSARE I MIEI PIEDI SULLA ROCCIA, HA RESO SICURI I MIEI PASSI” (SALMO 40: 1-2).

Aspettare è molto più difficile che andare avanti. Aspettare richiede pazienza, e la pazienza è una rara virtù. E’ bello sapere che Dio costruisce le mura attorno al Suo popolo, ma questo se consideriamo le mura dal punto di vista della protezione. Però, quando un muro comincia a crescere tanto che impedisce la visione di tutto ciò che sta dall’altra parte, il cuore comincia ad immaginare se un giorno riuscirà ad uscirne fuori di quel circolo stretto di influenza e servitù in cui è costretto a rimanere. E’ difficile “farsi notare nel suo piccolo”. Ma Dio ha un proposito in tutti gli ostacoli.

Nel Salmo 37: 23-24 si legge: “I passi dell’onesto son guidati dal Signore; Egli gradisce le sue vie. Se cade, non è però abbattuto, perché il Signore lo sostiene prendendolo per mano”. Ma il Signore guida non soltanto i passi dall’uomo, ma SOPRATTUTTO le sue “fermate”. Questa era una nota che George Muller (evangelista tedesco) aveva a fianco al verso nella sua Bibbia. L’uomo che apre una strada attraverso le mura di Dio, farà un grosso errore.

Un principio vitale di orientamento è che, il credente non si allontani mai del posto dove Dio l’ha messo, finché la colonna di nuvola nera non si muova e svanisca. Quando impariamo ad aspettare sempre il consiglio del Signore in ogni cosa, diventiamo forti, avremo la forza che ci condurrà ad un passo sempre più equilibrato e costante sulla camminata della nostra vita.

Aspettiamo allora vigilanti il consiglio del nostro Signore. Secondo voi, una persona costretta ad stare ferma, mentre tutti gli altri sono in movimento, la sua esistenza è da considerarsi un fallimento? Assolutamente NO! La vittoria deve essere ottenuta ANCHE quando siamo fermi, in un’attesa tranquilla e serena. Questo è, molte volte, più difficile che correre nei giorni in cui possiamo essere attivi e che possiamo prendere le decisioni che ci riguardino.

Ci vuole maggiore eroismo ad stare lì ad aspettare, senza perdere l’animo o la speranza, sottomettersi alla volontà di Dio, lasciare agli altri l’azione e i loro onori, rimanere calmo e fiducioso, rallegrandosi sempre nella fede e fiducia del nostro Signore.

(COWMAN, Lettie - MANANCIAIS DO DESERTO, Meditazione del giorno 16 agosto, pagina 190)

martedì 11 dicembre 2012

Come un pesce nell'acqua: un primo report

Lo scorso weekend presso il Centro Ecumene, a Velletri si è svolto il Campo Studi Fgei dal titolo Come un pesce nell’acqua. Cliccando sul precedente link potete leggere alcune impressioni a caldo dell'evento. Buona lettura!

domenica 25 novembre 2012

Campo Studi Fgei 2012: ultimi giorni per iscriversi!

A causa dei problemi del sito Fgei ospitiamo volentieri sul nostro blog le informazioni per iscriversi al prossimo Campo Studi. Sbrigatevi!

Il campo si terrà dal 6 a 9 dicembre presso il Centro Ecumene a Velletri (http://www.centroecumene.it/). Quanto cosa? 95 € ma sono disponibili borse campo o rimborsi viaggio!!! INFO e iscrizioni entro il 26 novembre all'indirizzo campostudi.fgei@gmail.com.

Scarica QUI la locandina, QUI il modulo di iscrizione e QUI l'autorizzazione per i minorenni.

venerdì 16 novembre 2012

Seconda riunione dell'anno: la meditazione

Sabato scorso, si è tenuta la seconda riunione dell'anno del Gruppo Giovani Fgei delle chiese Metodista e Valdese di Trieste. Condividiamo di seguito la breve meditazione che ha introdotto l’incontro.

SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci. Dove potrei andarmene lontano dal tuo Spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? Se salgo in cielo tu vi sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là. Se prendo le ali dell'alba e vado ad abitare all'estremità del mare, anche là mi condurrà la tua mano e mi afferrerà la tua destra. Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me», le tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali. Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene” (Salmo 139: 1-14).

Continua qui: Il volto dell'amore.

lunedì 8 ottobre 2012

Anno 2012-2013: si riparte!

Le riunioni del Gruppo Giovani di Trieste sono ricominciate! Anche quest'anno con tanti temi e buoni propositi in programma. Condividiamo QUI la breve meditazione fatta in apertura del primo incontro.

«Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito Giovanni e avevano seguito Gesù. Egli per primo trovò suo fratello Simone e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia” (che, tradotto, vuol dire Cristo); e lo condusse da Gesù. Gesù lo guardò e disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa” (che si traduce “Pietro”). Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: “Seguimi”. Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe”. Natanaele gli disse: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?” Filippo gli rispose: “Vieni a vedere”. Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro e disse di lui: “Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode”. Natanaele gli chiese: “Da che cosa mi conosci?” Gesù gli rispose: “Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto”. Natanaele gli rispose: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele”» (Giovanni 1: 40-49).

venerdì 13 luglio 2012

Sermone del culto giovani, 24 giugno 2012

«Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al residuo degli anziani esiliati, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia, dopo che il re Ieconia, la regina, gli eunuchi, i prìncipi di Giuda e di Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da Gerusalemme. La lettera fu portata per mano di Elasa, figlio di Safan, e di Ghemaria, figlio di Chilchia, che Sedechia, re di Giuda, mandava a Babilonia da Nabucodonosor, re di Babilonia. Essa diceva: «Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d'Israele, a tutti i deportati che io ho fatto condurre da Gerusalemme a Babilonia: "Costruite case e abitatele; piantate giardini e mangiatene il frutto; prendete mogli e generate figli e figlie; prendete mogli per i vostri figli, date marito alle vostre figlie perché facciano figli e figlie; moltiplicate là dove siete, e non diminuite. Cercate il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il SIGNORE per essa; poiché dal bene di questa dipende il vostro bene". Infatti così dice il SIGNORE degli eserciti, Dio d'Israele: "I vostri profeti, che sono in mezzo a voi, e i vostri indovini non v'ingannino, e non date retta ai sogni che fate. Poiché quelli vi profetizzano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati", dice il SIGNORE. Poiché così parla il SIGNORE: "Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo. Infatti io so i pensieri che medito per voi", dice il SIGNORE: "pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. Voi m'invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi", dice il SIGNORE. "Vi farò tornare dalla vostra prigionia; vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati", dice il SIGNORE; "vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatti deportare"» ( Geremia 29: 1-14).

giovedì 19 aprile 2012

Il bene della città nel cinema: la quarta edizione del cineforum

Dopo l’ampio e positivo riscontro ottenuto dalle prime tre edizioni del cineforum ideato dal Gruppo Giovani delle Chiese metodista e valdese di Trieste ed organizzato dalle chiese stesse in collaborazione con il Centro Culturale Schweitzer, siamo pronti a presentarvi il quarto ciclo dal titolo “Il bene della città”. Come avrete capito questo è un tema sul quale stiamo riflettendo approfonditamente, sia a livello di Fgei nazionale, sia localmente. E così abbiamo deciso di declinarlo anche dal punto di vista del cinema scegliendo 5 titoli che a nostro avviso possono essere molto utili al fine di approfondire i diversi aspetti che riguardano tale argomento.

Ecco un breve calendario con l’elenco delle proiezioni

Domenica 22 aprile: “Hero” (2002) di Zhang Yimou
Domenica 29 aprile: “Good Night, and Good Luck” (2005) di George Clooney
Domenica 6 maggio: “Silkwood” (1983) di Mike Nichols
Domenica 13 maggio: “Si Può Fare” (2008) di Giulio Manfredonia
Domenica 20 maggio: “The Tree of Life” (2011) di Terrence Malick

Tutte le proiezioni avranno luogo alle ore 17:00 presso la saletta della Chiesa metodista di Scala dei Giganti 1 a Trieste; al termine sarà possibile partecipare al dibattito. L’ingresso è gratuito.

QUI trovate una recensione di Stefano!

domenica 5 febbraio 2012

Stefano Bertuzzi e i suoi... Consigli: (Non) sentirsi all'altezza

Una riflessione tratta dal blog di Stefano (clicca sul link per andare all'originale).

Buona lettura!

(Non) sentirsi all'altezza: Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. (Matteo 6: 25-33)